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Gli ospiti del DFF17

In questa 17esima edizione del Dieciminuti Film Festival ci saranno ospiti importanti che ci accompagneranno in un dialogo tra gli argomenti più vari: dai corti in gara, al mestiere del cinema, all’arte, fino ad arrivare ai temi di attualità, come – purtroppo – il conflitto in Ucraina.

Insomma, una serie di incontri – in programma dal 28 marzo al 2 aprile – da non perdere. Scopriamoli insieme!

Si parte lunedì 28 marzo con l’autore del corto in gara “Giovanni”, Marco Di Gerlando, che si soffermerà sui perché di questo cortometraggio e sulle tematiche di genere che lo riguardano. Autore originario di Genova, Di Gerlando con i suoi corti ha ottenuto svariate premiazioni, partecipando a numerosi festival, compreso il Giffoni.

Al centro di questa edizione ci sarà la volontà di approfondire quanto sta accadendo in Ucraina attraverso la serie di appuntamenti del DFF per la pace. Sempre lunedì 28 – tra una proiezione e l’altra – affronteremo la questione dei rifugiati, non come numeri, ma come persone costrette ad abbandonare il loro paese, la loro casa e spesso anche la loro famiglia a causa della guerra. Ce ne parlerà il documentarista Paolo Martino, regista originario di Frosinone che ha arricchito – e continua ad arricchire – il suo bagaglio culturale ed umano seguendo le difficili esistenze dei migranti.

Nella serata di mercoledì 30 marzo, il Cinema Antares ospiterà il secondo incontro del DFF per la pace. Protagoniste dell’appuntamento saranno – ancora una volta – le tematiche che ruotano attorno ai fenomeni migratori, stavolta con un focus verso l’accoglienza, intesa non solo come un dovere del cittadino, ma come un dovere umano. Ospite della serata sarà, infatti, l’organizzazione indipendente Refugees Welcome Italia che, dal 2015, si occupa di comunicare direttamente con i cittadini per favorire l’inclusione dei rifugiati all’interno del luogo d’accoglienza e della società che li ospita, soprattutto quando si ha a che fare con giovani migranti in fuga dal loro paese o con casi di minori non accompagnati.

Biagio Cacciola sarà il terzo ospite del DFF per la pace. Insieme al professore e filosofo, giovedì 31 parleremo di quanto sta accadendo in Ucraina attraverso il modo in cui i media riferiscono gli eventi, riflettendo sulle influenze culturali che il conflitto sta avendo su di noi. A partire dal sistema delle sanzioni come meccanismo per contrastare l’invasione pilotata da Putin, sono seguiti poi dei boicottaggi sul piano artistico e sportivo per colpire la Russia. I provvedimenti hanno colpito chi non ha apertamente denunciato la propria contrarietà all’invasione putiniana; decisione diffusa, ma che sul piano culturale ha portato ad episodi imbarazzanti e inquietanti come il caso del ciclo di lezioni su Dostoevskij inizialmente annullate, che lo scrittore Paolo Nori avrebbe dovuto tenere.

Il 2 aprile ospiteremo la regista, attrice e drammaturga Damiana Leone, che ci racconterà del suo spettacolo “Ninetta e le altre – Le marocchinate del ‘44”, vincitore del Premio Pirandello 2005 e del premio alla regia e alla drammaturgia del Festival “Chimere” di Amnesty International. La storia è quella di tre donne all’inizio degli anni Quaranta: il loro quieto vivere e le loro problematiche quotidiane sono interrotte bruscamente dalla Seconda Guerra Mondiale. Col passare degli anni, il conflitto diventa sempre più vicino, fino a colpire direttamente le tre protagoniste. La rappresentazione vuole anche porsi come un documento delle 20 mila donne che sono state violentate e brutalizzate durante la Seconda Guerra Mondiale, riflettendo anche su quanto sta passando la popolazione civile ucraina in quest’ultimo periodo.

DECIMO MINUTO, LA MAGIA DELLO SPORT RACCONTATA NEL CINEMA

Dopo un anno di pausa torna a Veroli Decimo Minuto – Storie di Sport in 10 minuti, lo spin-off del Dieciminuti Film Festival dedicato ai cortometraggi e ai documentari a tema sportivo. La serata si terrà il 24 luglio 2021, a partire dalle 21, e chiuderà il programma del Festival dello Sport Raccontato (18-24 luglio) ancora una volta in Piazza Santa Salome, tra gli angoli più belli della città di Veroli.

Dopo la fortunata prima edizione che il pubblico ha potuto apprezzare nel 2019, il concorso si presenta ancora una volta con curiosità e proposte particolarmente intriganti, non solo per gli appassionati di sport. Questa nuova edizione punta ad essere ancora più frizzante e coinvolgente della precedente, regalando una boccata d’aria fresca e divertimento. I corti finalisti in gara sono: Luce & Me di Isabella Salvetti, Magnesio di Adriano Ricci, Sulle Punte di Ulisse Lendaro, Fenice di Carolina Di Lazzaro e Giorgio Ghiotto, Caspian Sea to Top of Iran di Dario Tubaldo, tutti accomunati da un messaggio, quello legato ai grandi valori sociali che lo sport racconta da sempre e che magicamente riesce a codificare per la crescita del viver civile.

A valutarli ci sarà anche stavolta una giuria ad hoc scelta per l’occasione e composta da Massimiliano Graziani (radiocronista Rai Sport), Marco Sciandrone (docente universitario e appassionato di cinema), Monia Lauroni (giornalista).

Nello spazio Decimo Minuto non ci saranno solo i corti in concorso ma il pubblico potrà godersi anche la proiezione del nuovo progetto di Giuseppe Marco Albano, vincitore del Nastro D’Argento 2021 con “Stand by me”, seguito dall’intervista insieme a Klaudio Ndoja.

Infatti, il nuovo corto firmato Albano, racconterà proprio la storia di Ndoja, primo giocatore albanese della serie A di basket italiana, arrivato nel nostro Paese a 13 anni con un barcone in fuga dall’Albania post-dittatura.

Al termine delle proiezioni e dell’intervista non mancherà la premiazione del corto vincitore con l’intervento degli organizzatori e dei giurati. 

DECIMO MINUTO, THE MAGIC OF SPORT THROUGH CINEMA

After a year-long hiatus, Dieciminuti Film Festival’s spin-off Decimo Minuto – Storie di Sport in 10 minuti makes its return to Veroli with sports-themed shorts and documentaries. The closing event of Festival dello Sport Raccontato (July 18-24) will take place on July 24th, 2021 starting from 9 PM, once again in one of the most beautiful spots of Veroli, Piazza Santa Salome.

After a successful first edition in 2019, Decimo Minuto comes back with intriguing trivia and offers, not only for sports enthusiasts. This new edition aims to be more sparkling and engaging than the previous one, offering a breath of fresh air and entertainment. The short finalists are: Luce & Me by Isabella Salvetti, Magnesio by Adriano Ricci, Sulle Punte by Ulisse Lendaro, Fenice by Carolina Di Lazzaro and Giorgio Ghiotto, Caspian Sea to Top of Iran by Dario Tubaldo. All of them share the same message strongly tied to the core values that sport has always transmitted and that has shaped the development of our society.

Once again, a jury chosen for the occasion will evaluate the shorts presented: Massimiliano Graziani (reporter from Rai Sport), Marco Sciandrone (university professor and cinema lover), Monia Lauroni (journalist).

Decimo Minuto will offer more than just the shorts in competition: the audience will be able to enjoy the new project of Giuseppe Marco Albano, winner of Nastro D’Argento 2021 with “Stand By Me”, and an interview with Klaudio Ndoja.

In fact, Albano’s new short film will tell the story of Ndoja, first series A basketball player from Albania playing for Italy. He came to our country on a boat when he was 13 years old in an attempt to escape Albania, post-dictatorship.

Following the screenings and the interview will be the award ceremony and a few words from the organizers and the jurors.

#DFF15 MIGLIOR CORTO ‘COCODRILO’. TUTTI I VINCITORI E LE MENZIONI

La 15esima edizione del concorso internazionale di cortometraggio Dieciminuti Film Festival, quest’anno in edizione online, si è chiusa con la cerimonia di premiazione dei vincitori in diretta Facebook. Al termine della ‘cinque giorni’ sono stati assegnati i seguenti premi:

Miglior Film (Official Selection): COCODRILO di Jorge Yúdice (Spagna)

Miglior Film (Extralarge): MY NAME IS PETYA, Daria Binevskaya (Russia)

Miglior Film (Animazioni): GUNPOWDER, Romane Faure, Nathanael Perron, Léa Detrain, Benoit de Geyer d’Orth, Pel-Hsuan Lin, Anne-Lise Kublak (Francia)

Miglior Documentario: REWILD, Nicholas Chin, Ernest Zacharevic (Indonesia)

Gran Premio della Giuria Ufficiale: PIZZA BOY, Gianluca Zonta (Italia) e EXAM, Sonia K. Hadad (Iran)

Menzione della Giuria Animazioni: EATEN, Mohsen Rezapour (Iran)

Miglior Attrice: Charlotte Marron (LAY THEM STRAIGHT, Robert DeLeskie) (Canada)

Miglior Attore: Matin Dadfar (SCREWED, Tim Schijf) (Olanda)

Miglior Sceneggiatura: BARADAR, Beppe Tufarulo (Italia)

Miglior FotografiaMiglior Colonna Sonora: SLEEPLESS, Sil Van Der Woerd, Jorik Dozy (Olanda – Mongolia)

Miglior Montaggio: MAMÁ, Juan Pablo Zaramella (Argentina)

Premio IndieGesta: PRASKOVYA, Alexander Solovyov (Russia)

The award ceremony concludes this 15th edition of Dieciminuti Film Festival live on Facebook, as the whole festival was held online. Below is the complete list of winners:

Best Film (Official Selection)COCODRILO, Jorge Yúdice (Spain)

Best Film (Extralarge): MY NAME IS PETYA, Daria Binevskaya (Russia) 

Best Film (Animations)GUNPOWDER, Romane Faure, Nathanael Perron, Léa Detrain, Benoit de Geyer d’Orth, Pel-Hsuan Lin, Anne-Lise Kublak (France)

Best DocumentaryREWILD, Nicholas Chin, Ernest Zacharevic (Indonesia)

Grand Prize of the JuryPIZZA BOY, Gianluca Zonta (Italy) and EXAM, Sonia K. Hadad (Iran)

Special Mention of the Jury (Animations): EATEN, Mohsen Rezapour (Iran)

Best Actress: Charlotte Marron (LAY THEM STRAIGHT, Robert DeLeskie) (Canada)

Best Actor: Matin Dadfar (SCREWED, Tim Schijf) (Netherlands)

Best ScreenplayBARADAR, Beppe Tufarulo (Italy)

Best Cinematography – Best SoundtrackSLEEPLESS, Sil Van Der Woerd, Jorik Dozy (Netherlands – Mongolia)

Best EditingMAMÁ, Juan Pablo Zaramella (Argentina)

IndieGesta’s Prize: PRASKOVYA, Alexander Solovyov (Russia)

#DFF15, DISTANTI MA TANTI!

La prima edizione online del Dieciminuti Film Festival è partita alla grande! L’emozione del countdown del 10 novembre ci ha travolti di fronte ai messaggi che in tantissimi ci avete inviato e convincendoci, ancora di più, che l’inedita versione del nostro  festival di cinema breve ci avrebbe fatto sentire ancora più vicini. Ci avete premiato dall’apertura con Marino Guarinieri e l’animazione, avete seguito il primo piano dedicato alla pandemia della regista Elisa Curatola, la cineterapia raccontata da Enzo Prisco e dagli attori di ‘Corto ma non troppo’ e insieme abbiamo applaudito all’affascinante lezione dell’esperto di musica Vincenzo Martorella. Il nostro viaggio nel mondo del sogno con gli ospiti che abbiamo scelto per questa 15esima edizione continua in diretta Facebook con Alessandra Mortelliti e l’astrofisico Gianluca Masi, domani appuntamento alle 19 con i registi Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi e alle 21 con i ragazzi del Cinema America; come prosegue, sulla piattaforma streaming Festhome, la visione dei corti in concorso (https://dieciminutifilmfestival.com/programma-dff15-festhome-tv/). Per la giornata di sabato abbiamo in programma diverse sorprese e curiosità che accompagneranno le premiazioni dei vincitori, subito dopo l’intervista (dalle 16) alla giovane attrice di Ceccano Eva Ardovini. Vi aspettiamo sui nostri canali social e vi auguriamo buon divertimento!

Tornano FilmLab e PhotoLab, l’Academy riparte

Tornano dopo un anno sabbatico i laboratori della Dieciminuti Academy, la scuola di arti visive del DFF. Sono infatti aperte le iscrizioni per la nona edizione del FilmLab, lo storico laboratorio di cinema che insegna agli allievi come pensare, produrre, girare e completare un cortometraggio. La prima lezione del FilmLab avrà luogo Sabato 29 febbraio alle ore 15 al Cinema Italia di Borgo Garibaldi 82, a Ceccano. Il corso prevede 12 appuntamenti teorico-pratici e la realizzazione da zero di un cortometraggio che sarà poi presentato in giro per i festival di tutta Italia. Il costo per tutto il laboratorio è di euro 120 da versare al primo appuntamento e prevede costi assicurativi, materiale e coprirà il noleggio di attrezzature per le riprese. La prima lezione del PhotoLab invece, giunto alla settima edizione, avrà luogo Giovedì 27 febbraio alle ore 21, sempre al Cinema Italia. Sono previsti 8 incontri teorici e due uscite. Si tratta di un corso base, dove è obbligatorio essere in possesso di una reflex o di una mirrorless, della quale si scopriranno tutti i segreti. Per l’iscrizione al PhotoLab il costo sarà di euro 100, da versare al primo appuntamento, in questo caso saranno coperti costi di gestione, assicurazione, uscite. A fine corso sarà realizzata una mostra con le migliori opere degli allievi, il cui numero massimo sarà di 20. Per prenotare la propria adesione è necessario inviare una mail all’indirizzo indiegesta@gmail.com avente come oggetto “Iscrizione FilmLab” oppure “Iscrizione PhotoLab” e fornendo i propri dati anagrafici e recapiti (nome e cognome, data di nascita, telefono, email). E’ possibile fare lo stesso anche scrivendo alle nostre pagine IndieGesta e Dieciminuti Film Festival su Instagram e Facebook.

EFA Shorts Tour: il Dieciminuti Film Festival ospiterà l’unica data italiana degli European Film Awards 2019

Gli European Film Awards rappresentano per l’Europa lo stesso valore simbolico che gli Oscar hanno per l’America. Nati nel 1988, raggiunsero ben presto il grande traguardo della fondazione di un’Accademia del Cinema Europeo che con il tempo diventò la più prestigiosa istituzione cinematografica d’Europa.

Un evento di stimata importanza come gli EFA è un’occasione imperdibile per scoprire le eccellenze degli addetti europei alla settima arte; ogni anno, la European Film Academy espande il progetto di diffusione delle opere cinematografiche selezionando organizzazioni e manifestazioni in grado di fare da palcoscenico ai film in nomination per gli Awards. E quest’anno è toccato anche a noi! Infatti, il Dieciminuti è stato scelto come vetrina per l’unica tappa italiana dell’EFA Shorts Tour 2019, di cui le altre saranno in località della Svezia, Germania, Lituania, Spagna, Estonia e Belgio. L’appuntamento è Lunedì 2 Dicembre alle 20:30, presso la Sala 1 del Dream Cinema di Frosinone, dove presenteremo i cinque cortometraggi finalisti in vista della cerimonia di premiazione che avrà luogo il 7 Dicembre a Berlino e decreterà i vincitori. Tra i titoli si annoverano Dogs barking at birds di Leonor Teles; Reconstruction di Jiří Havlíček; The Christmas gift di Bogdan Mureşanu; The marvelous disadventures of the stone lady di Gabriel Abrantes; Watermelon juice di Irene Moray. Fuori dalla cinquina, nella Short List degli EFA, troviamo l’unico corto di durata inferiore ai dieci minuti, Cavalcade di Jonathan Lurf. 

L’EFA Shorts Tour 2019 è solo un primo passo verso una delle missioni più importanti con cui il Dieciminuti Film Festival guarda al futuro: l’evento rappresenterà l’inizio della Dieciminuti Factory, un progetto contenitore del DFF che avrà lo scopo di espandere la nostra presenza e le iniziative proposte sul territorio durante tutto l’anno e non più limitatamente alle giornate del festival.

#DFF14/ ‘Futurama Competition’, spazio ai registi di domani!

La sezione Futurama Competition è la novità di questa edizione del DFF.  Andrea Cianchetta e Marco Rossi ci illustrano i lavori in concorso

Dedicata ai cortometraggi prodotti dalle scuole medie e superiori, dando così spazio agli studenti che saranno i veri protagonisti di questa sezione. I cortometraggi affrontano varie tematiche, spaziando tra problemi attuali come quello del bullismo, presente nel cortometraggio Spegni il cellulare e accendi il cuore di Gerardo la Mattina, quello poetico di Elogio dei piedi girato dagli studenti dell’I.G.S. Giovanni XXIII di Santa Maria a Vico (CE) coordinati da Giuseppe Sagnelli, quello sulla tenacia del piccolo Adam girato dalla studentessa americana Alyce Rogers, per arrivare al corto La Lezione, girato sulla nave da crociera, dagli  allievi degli istituti Anjoi di Carbonia e Azuni di Cagliari, e l’intrigante Loop” diretto dagli studenti dell’istituto Morigia Perdisa di Ravenna.

Il cinema che piace, il cinema dei giovani che provano a trasmettere le loro sensazioni in un mondo dove risulta sempre più difficile farlo. Il cinema come valvola di sfogo. Quale occasione migliore per supportare il prodotto dei giovani, se non quella dello spazio che dedica ogni anno il DFF di Ceccano, al mondo della settima arte. L’arte che rende vivi, l’arte che vive, l’arte che vivi.  

The Futurama Competition is the novelty of this year’s edition of Dieciminuti Film Festival, a category entirely dedicated to short films produced by secondary school students. These short films range from topical issues such as bullying portrayed in Spegni il cellulare e accendi il cuore by Gerardo La Mattina, to poetry in Elogio dei piedi by the students from I.G.S. Giovanni XXIII in Santa Maria a Vico (CE), and perseverance in Adam by US student Alyce Rogers. Not to mention La Lezione, shot on a cruise ship by the students from Anjoi and Azuni institutes, from Carbonia and Cagliari respectively, or the intriguing Loop by the students from Morigia Perdisa in Ravenna.

The Futurama Competition is a space for young people to express their feelings through cinema in a world where it is becoming harder and harder to do so. What better opportunity to support young people’s works than during DFF, an event that every year celebrates the seventh art. After all, the arts are what make life worth living.

#DFF14/ Gli ‘Official’ in concorso

I finalisti di quest’anno:

9 Pasos (Spain)

In apertura della seconda serata del DFF14 è sempre Giuliano Pagliei che ci illustra i corti della sezione ‘Official Selection‘.

Quest’horror, scritto, prodotto e diretto da Marisa Crespo e Moisés Romera, porta lo spettatore a rivivere le proprie paure infantili. Un padre esorta il giovane figlio a percorrere i nove passi necessari ad attraversare il buio corridoio che lo separa dal bagno così da spingerlo a superare le sue paure. Una forte tensione stringe lo spettatore che osserva l’innocente bambino sforzarsi passo dopo passo di raggiungere la meta. Suspance che giunge al culmine quando viene a mancare la già fievole luce che illuminava il corridoio. Il finale a sorpresa impedisce allo spettatore di riprendere del tutto il fiato trattenuto durante la visione.

Anna (Italy)

Il corto nostrano diretto da Federica D’Ignoti ci trascina in un colloquio tra un “analista” (Pietro De Silva) e la sua paziente (Valentina Lodovini) in cui il primo viene rappresentato come un cinico poliziotto cattivo (punta la luce di una lampada verso gli occhi di Anna) che sfrutta l’interrogatorio per farsi beffe dell’ingenua ragazza alle prese con delle pene amorose. L’uso serrato del campo-controcampo richiama appunto le scene d’interrogatorio dei gialli o dei drammi psicanalitici (quale la sempre nostrana serie “In Treatment”).

Il turning point rivela false le attese che lo spettatore si era creato nell’interpretazione del ruolo dei personaggi.

A 6 Minute Short Film (Bulgaria)

Lo humour nero di Georgi Kanchev trasforma il rito funebre in una farsa grottesca.

Questa breve storia richiama le riflessioni di Giorgio Agamben sul concetto di “profanazione”, capovolgimento del rito sacro quale gioco, qui ironia che permette di superare il lutto e sconfiggere il complesso della mummia baziniano. Molti gli echi che vi si possono sentire: dal funerale di “Amici miei” alla satira anglosassone “Funeral Party”.

Boo Boo by Ivan Yu (Hong Kong)

Chubby, un sensibile bambino di dieci anni, non riesce a lasciarsi alle spalle il dolore della perdita del suo cane, Boo Boo. Festeggia i suoi compleanni e porta sempre con sé la sua reliquia, una scatola si suppone che contenga le ceneri dell’animale. Dopo l’ennesimo compleanno festeggiato la liberazione di una farfalla lascia presagire il superamento del lutto.

Clown (Ukraine)

Olexander Kyrienko ci mostra l’importanza del ruolo delle fabulazioni collettive nella vita sociale. La vita monotona di un poliziotto viene interrotta ogni giorno quando prende i mezzi pubblici. L’autobus, grazie alla presenza di uno sconosciuto clown, si trasforma in un paradiso di colori, risate e palloncini in slow motion accompagnato dalla musica solare di un carillon che vediamo in montaggio alternato.

Dark Night (Russia)

Ivan Plechev si cimenta in un’ironica mescolanza di generi tipicamente americani. Un’apocalisse zombie si abbatte sulla Mosca di un temerario tassista, un Dark Knight, che si trova a dover ospitare nella sua macchina/carovana (si considera il road movie discendente diretto del Western) diversi personaggi spaventati dagli eventi che traghetterà verso la salvezza per poi riprendere diligentemente il proprio lavoro sul taxi.

Dispersion (Switzerland)

Basile Vuillemin dà vita con questo corto ad una distopia sepolcrale, nella quale l’automatismo tecnologico alienante della nostra epoca si trova a coinvolgere anche uno tra i più importanti rituali sociali umani. Non manca tuttavia l’ironia che si manifesta nella resa del protagonista davanti ad una intelligenza artificiale non troppo perspicace, nella rapacità umana priva di scrupoli (rappresentata qui dalla giovane donna che si fa pagare per assistere a funerali privi di testimoni) e nell’omaggio finale a “The Big Lebowski”. L’uso di filtri che rendono l’illuminazione degli ambienti monocroma o poco contrastata richiama un’altra distopia filmica: “Her” di Spike Jonze.

Farewell, my Love! (Russia)

Ksenia Rappoport dirige e interpreta il monologo di una donna portata alla disperazione dal tradimento del marito. I discorsi si susseguono senza soluzione di continuità in un flusso temporale indistinto tramite ellissi sottolineate da jump-cuts il più delle volte sul volto dell’attrice in primo piano, che ci comunicano chiaramente il progredire della donna, che sembra parlare da sola, in una disperazione sempre più folle. Quando ormai lo spettatore inizia a percepire la protagonista come un personaggio debole che si affligge, soggetto passivo all’interno della narrazione, un turning point rovescia il rapporto forza uomo-donna nella coppia. La rappresentazione-cliché della donna passiva all’interno di una società patriarcale viene ribaltata dalla trasformazione della stessa in monstrous feminine, topos narrativo di molti slasher film. Viene ribaltato anche il ruolo dello spettatore (il cui gaze per gran parte del corto coincide con lo sguardo dell’uomo traditore/soggetto attivo) nel momento in cui si vedono entrare in campo le gambe del marito. Un corto debitore ed erede dei Feminist Film Studies degli anni Settanta.

Fifteen – Quince (U.K. – Perù)

Questo toccante corto di Peiman Zekavat fa vestire allo spettatore i panni di una studentessa (interpretata da Kelly Analy) la cui vita piomba nel buio a seguito della pubblicazione di un video privato che la vede protagonista su internet. Il piccolo mondo provinciale della scuola si dimostra crudelmente incomprensivo verso la sventura capitata alla ragazza trasformandosi in una vera e propria società della vergogna.

Il corto è composto da un unico piano sequenza. L’incertezza e le paure della ragazza sono sottolineate dalle inquadrature non stabili della camera a mano che ne segue costantemente i passi mostrandoci ora le sue spalle curve, ora il suo volto teso nel trattenere le lacrime, la voce che esce a fatica, innaturale dalla sua bocca in risposta alle domande che le vengono poste, e tenendo fuori campo il volto della sua crudele delatrice, il preside della scuola, l’adulto che dovrebbe aiutare e capire i ragazzi che si trovano sotto la sua supervisione.

Ipdentical (Spain)

Nella mente di Anna (Manuela Vellés), colletto bianco di un mondo distopico nel quale un monopolio conformista avvolge ogni forma di espressione, dal cinema all’arte visiva, dall’architettura alla musica (unico svago lasciato ai personaggi l’ascoltare la stessa piatta melodia), riaffiorano i ricordi di un lontano passato colorato, ben diverso dal monocorde mondo in cui vive dominato da una scala di grigi, nel quale ascoltava il padre comporre “The Ultimate Song”. Questi brevi flashback di un vissuto lontano in montaggio parallelo al presente distopico non sono sufficienti a far evadere la protagonista dal presente. Le ultime inquadrature unite da raccordi sull’asse e dal raccordo sonoro della tediosa melodia distopica, ci mostrano un progressivo allontanamento dalla finestra dell’appartamento di Anna aprendo la vista ad una sempre maggior porzione di grattacielo, ripetizione monotona di un unico ordine architettonico. Marco Huertas ci porta in un mondo distopico che può vantare celebri predecessori da “1984” di George Orwell a “THX1138” di George Lucas.

Lina (France)

Il corto di Dominique Barniaud ritrae i problemi adolescenziali attraverso il dialogo tra una madre e una figlia. Lina, una bambina meno ingenua di quanto la madre consideri, ha bisogno dei consigli di un adulto. Tuttavia il contatto con il mondo degli adulti la ferisce, un mondo non privo di contraddizioni che si rivolge in modo troppo cinico alle emozioni. Non a caso la bambina nasconde alla madre l’identità della ragazza di cui è innamorata.

Toccante e divertente la sequenza a episodi in cui la madre insegna a Lina come baciare.

Megan (U.S.A.)

Greg Strasz si dedica con ironia al disaster movie fantascientifico. Una giovane scienziata è alla ricerca di un antidoto che possa salvare l’umanità dall’estinzione. Diversi i topos del genere che compaiono nel corto come la catastrofe che coglie un bambino impreparato mentre gioca in spiaggia. Grande cura viene dedicata agli effetti visivi, cui Greg Strasz è un affermato esperto.

Tiikeri (Finland)

Nel corto di Mikko Myllylahti si assiste al muto dramma familiare di un bambino. Il costume da tigre indossato da questi e il suo silenzio richiamano l’ambiguità dei “Rabbits” di David Lynch. Il fucile del padre ubriaco non seguirà le orme della pistola di Cechov. La dimensione onirica in cui il bambino immagina di trovarsi esprime il senso di inadeguatezza nel vivere con un genitore violento e alcolizzato.

Ulysses (Mexico)

Jorge Malpica reinterpreta la figura mitologica della sirena. Il cinico uomo moderno non subisce il fascino della creatura. Un incredibile uso della CGI accompagna la visione dello spettatore.

Yawth (Greece)

In un’epoca in cui siamo costantemente avvolti dai media e dai social network, Dimitris Tsakaleas si interroga disilluso sul loro ruolo nella vita delle nuove generazioni. Alle inquadrature vengono sovrapposte come fossero HUD videoludici le chat dei ragazzi che vengono rappresentate così come fossero una realtà aumentata rispetto quella rappresentata dalle riprese.

Rivalità (Italia)

L’attore Luigi Imola si cimenta nella regia del suo primo cortometraggio. Francesca e Domiziana sono due sorelle molto legate tra loro ma qualcosa sembra essersi rotto. Si rifugiano in due amicizie in chat, ma non tutto va come previsto.

The category Official Selection includes short films under ten minutes of a variety of genres. This year’ finalists are:

9 Pasos (Spain)

This horror picture – written, produced and directed by Marisa Crespo and Moisés Romera – brings the audience to relive their childhood fears. A father encourages his child to walk nine steps across a dark corridor, hoping to help him overcome his fears. The spectators will hold their breath while the innocent child strives to gradually reach the bathroom. The suspense reaches its peak when the already faint light in the corridor vanishes altogether. The surprise ending prevents the audience from completely releasing their breath, tightly held during the vision.

Anna (Italy)

In this short film – directed by Federica D’Ignoti – the audience witnesses a conversation between a “therapist” (Pietro De Silva) and his patient (Valentina Lodovini). The former is portrayed as a cynical, bad cop – he points a bright light at Anna’s eyes – who takes advantage of his position to mock the naive, lovesick girl. The frequent use of the shot reverse-shot pattern hints at drama television series’ interrogation sequences. The turning point reveals that the spectators drew their conclusions about the characters on false expectations.

A 6 Minute Short Film (Bulgaria)

Georgi Kanchev’s black humour turns the funeral rite into a grotesque farce. This short story recalls the considerations by Giorgio Agamben on the concept of desecration, meaning the upturning of the sacred ritual in the form of a game. In this specific case, it is the kind of irony that helps overcome grief as well as defeating Bazin’s Mummy Complex. This film openly hints at the funeral in Amici Miei and the English satire in Funeral Party.

Boo Boo by Ivan Yu (Hong Kong)

Chubby is a sensitive ten-year-old child who cannot stop grieving the loss of his dog Boo Boo. He celebrates his birthdays and he always carries his memento with him: a box allegedly containing the animal’s ashes. After yet another birthday celebration, the release of a butterfly suggests that the loss was finally overcome.

Clown (Ukraine)

 Olexander Kyrienko highlights the importance of tales in society. The monotonous life of a police officer is interrupted every day the moment he gets on public transport. A mysterious clown brings colour and laughter on the bus. A cheerful carillon can be heard on the background while the bus fills with joy and colourful balloons.

 Dark Night (Russia)

Ivan Plechev experiments with this ironical mixture of typical American genres. A zombie apocalypse falls upon Moscow, and a brave taxi driver finds himself driving many frightened characters in his car. In this road movie – a genre that has its roots in Western classics – the hero will have to drive all his passengers to safety so that he can then go back to his daily life.

Dispersion (Switzerland)

With this short film, Basile Vuillemin gives life to a sepulchral dystopia. Here the alienating technological automatism of our times goes far as incorporating one of the most significant human social experiences. Nevertheless, the irony is not lost, and it can be found when the main character is confronted with a not so clever AI; it can also be perceived in the ruthless human greed here represented by a young woman who asks to get paid to attend unattended funerals. Not to mention the final homage to The Big Lebowski. The monochromatic and low contrast light– obtained by using filters – recalls another dystopian picture: Her, by Spike Jonze.

Farewell, my Love! (Russia)

Ksenia Rappoport directs herself in this monologue portraying a woman upset upon discovering her husband’s betrayal. The time flow appears to be blurred as a succession of thoughts underlined by jump cuts often landing on close-ups of the actress. These techniques mimic the escalating feelings of the woman, who appears to be talking to herself in a growing state of mad desperation. When the spectator gets a grasp of the character in the narrative as a weak, needy and passive individual, a turning point inverts the relationship between man and woman. The stereotypical idea of the passive woman subject to patriarchal society is subverted by the metamorphosis of the main character into a monstrous feminine – a topic widely used in slasher films. The role of the audience changes as well: for most of the short film, the gaze coincides with that of the active, cheating man, until the husband’s legs appear in the shot. This short film is both debtor and heir of the Feminist film Studies of the 70’s.

Fifteen – Quince (UK, Peru)

In this touching short film by Peiman Zekavat the audience is led to empathise with a teenage student (Kelly Analy) whose life turns for the worst after a private video of her starts circulating on the internet. The school’s narrow-mindedness proves to be viciously unsympathetic towards the girl’s misfortune. Therefore, the school becomes a real shaming society.

The short film revolves around a long shot. The girl’s fears and uncertainties are underlined by the shaky shots of the camera: by constantly following the main character, we are aware of her hunched shoulders, her tense expression when she is holding her tears, and her forced answers. The shot does not move on the cruel principal who, instead of being helpful and understanding towards her pupils, appears to be their oppressor.

Ipdentical (Spain)

In a dystopian world in which a conformist monopoly entails every expressive outlet – from television to art, from architecture to the only flat, monotone melody the protagonists are allowed to listen to – the white collar Anna (Manuela Vellés) starts recalling memories of a long gone colourful past in which she used to listen to her dad composing “The Ultimate Song”. These short glimpses from the past – tied in a parallel montage with images of the dystopian, grey present day life – are not enough to let the main character escape her alienating life. The last few scenes, tied together by the use of the same shots and monotonous melody, accompany a progressive detachment from Anna’s apartment to reveal part of a skyscraper, the only known type of building. Marco Huertas explores a dystopian world that recalls the ones portrayed by George Orwell in 1984 and George Lucas in THX1138.

Lina (France)                                      

Dominique Barniaud’s short film portrays the issues of a teenage girl through her dialogue with her mother. Less naive than her mother would think, Lina is a child in need of some grownup advice. Nevertheless, the contradictory and cynical grownups’ world hurts her, forcing the child to hide from her mother the identity of the girl she has a crush on. The sequence in which Lina’s mother teaches her how to kiss has a touching but at the same time funny quality.

Megan (USA)

Greg Strasz ironically revisits the sci-fi disaster movie. A young scientist is looking for an antidote to prevent the extinction of humankind. The short film deals with many key topics of the genre, such as a child victim of a disaster while playing on the beach. Being an expert in the field, Greg Strasz pays particular attention to the use of special effects.

Tiikeri (Finland)

Mikko Myllylahti’s short film silently depicts the dramatic family situation of a child; his silence and habit of wearing a tiger costume hints at the ambiguity of Rabbits by David Lynch. The uncomfortable sense of inadequacy given by living with an abusive drunk parent is expressed by the oneiric dimension in which the child sees himself.

Ulysses (Mexico)

Jorge Malpica revisits the mythological creature known as siren. The creature’s charm does not affect the cynical modern man. A terrific use of CGI accompanies the audience’s view.

Yawth (Greece)

In this age when media and social networks are ever-present, Dimitris Tsakaelas disappointingly wonders what role they occupy in the daily life of new generations of young people. Their online chats overlap the shots as if they were HUD, mimicking the effects of an augmented reality when compared to the actual footage.

Rivalità (Italy)

The actor Luigi Imola experiments with directing his first short film. Francesca and Domiziana are two sisters and they are really attached to each other, but something seems to have been broken. They hide behind two virtual friendships, but nothing goes the way it’s supposed to.

Il DFF apre con Gubitosi, padre di Giffoni e del sogno diventato realtà

WhatsApp Image 2019-03-15 at 14.43.12Perché Claudio Gubitosi? Perché l’architetto dell’Immaginario, fondatore e direttore del Giffoni Film Festival e padre della Cittadella del Cinema di Giffoni Valle Piana, è un esempio tangibile di sogno che diventa realtà. Lo abbiamo ammirato, apprezzato, perché lui, nella sua Giffoni, è riuscito a costruire dal nulla una meraviglia che ha dato respiro ad un intero territorio. Da qui nasce la nostra idea di ‘città del cinema’ come recupero nell’ex saponifico Annunziata. Una proposta di sviluppo che abbiamo deciso di lanciare attraverso una testimonianza, quella di Gubitosi. Sarà il padre del festival dei ragazzi più famoso nel mondo ad aprire la 14esima edizione del nostro DFF, un festival che ha bisogno di nuovi spazi e che può trainare quella trasformazione del tessuto urbano che la nostra città aspetta da tempo. L’ex Saponificio Annunziata, dopo oltre venti anni di abbandono, potrebbe tornare al centro degli interessi economici, strategici e soprattutto culturali del territorio, diventando una Città del Cinema con teatri di posa, stabilimenti, scuole e un palazzo del cinema, una riqualificazione totale non solo urbanistica ma anche ambientale. Un futuro diverso per le generazioni che verranno.

#DFF14: dieci storie all’italiana per entrare nel vivo del festival

Tra le  curiosità dell’edizione 2019 del DFF merita attenzione la parentesi ‘Dieci Storie Brevi’ che si chiuderà il 9 febbraio prossimo ad Alatri. Un’iniziativa che ha permesso al DFF di diventare itinerante tra le città della provincia. Si tratta di una finestra pre-festival dedicata a dieci piccole brevi storie raccontate da autori emergenti armati, non di un grande budget, ma di una telecamera e tanta spiccata creatività. Il DFF offre la possibilità a queste dieci storie brevi di confrontarsi con due giurie, una popolare itinerante e una tecnica. Il corto vincitore sarà selezionato tra i finalisti del DFF14 e otterrà la possibilità di essere distribuito sulla piattaforma Filmfreeway dal nostro festival. Dopo le semifinali di Frosinone (nella Casa della Cultura) e Veroli (nello storico e affascinante Cinema Trulli gestito dalla Pro loco), la finalissima si svolgerà nei locali del Coworking Gottifredo, in via Emanuele Lisi n. 2, nel centro storico di Alatri. A contendersi la finale saranno i corti Rivalità di Luigi Imola, Giovani Italiani di Alessandro Panza, Partenze di Nicholas Morganti Patrignani, Almost Sunny di Vittorio Guidotti e Balo di Marco Di Gerlando e Ludovica Gibelli. Il pubblico avrà la possibilità di rivedere i corti e di votarli a fine proiezione. Ingresso Gratuito.