Vuoi conoscere tutti i dettagli della diciottesima edizione del Dieciminuti Film Festival?
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Proseguono i preparativi per la nuova edizione del Dieciminuti Film Festival
In questi 18 anni abbiamo ricevuto più di 14mila cortometraggi, provenienti da ogni angolo del mondo.
Abbiamo avuto l’onore di apprezzare artisti eccellenti e la possibilità di conoscere decine di culture diverse.
Ogni edizione del DFF è un’occasione di crescita e arricchimento.
Siamo felici di affermare che anche il DFF18 abbia riscosso un incredibile successo!
Negli ultimi mesi abbiamo ricevuto 587 cortometraggi, giunti da 51 nazioni, a testimonianza della caratura internazionale del Festival.
Ogni prodotto è stato osservato attentamente per realizzare la selezione definitiva.
Oggi vi annunciamo i finalisti ufficiali del DFF18!
Quest’anno saranno presentate cinque categorie. Infatti, torna la sezione dei “Visti da Vicino”, che è nata per dare spazio ai registi della nostra terra.
Nella Selezione ufficiale troverete 12 cortometraggi, di lunghezza inferiore o pari ai 10 minuti:
48 Gradi di Andrea Di Iorio (Italia); Before Heaven di Ahmad Heydarian (Iran); Bergie di Dian Weys (Sud Africa); Gravedigger di Kevin Ó Flatharta (Irlanda); Hydra di Vladimir Bolgov, Velimir Rusakov (Russia); Katvoman di Hadi Shebaini (Iran); Kids Games di Bernabé Rico (Spagna); Natìa di Roberta Spagnuolo (Italia); Old Tricks di Viktor Ivanov, Edoardo Pasquini (Bulgaria); Ponche de Huevo di Javier San Román (Spagna); Rustling di Tom Furniss (Nuova Zelanda); Un Paradis pour les Abeilles di Simon Garez (Canada).
Gli Extralarge, fino a 15 minuti, saranno 15:
Attraction di Radik Kudoyarov (Regno Unito); Delivery to Hell di Mickaël Draï (Francia); Don vs Lightning di Big Red Button (Regno Unito); Killing Ourselves di Maya Yadlin (Israele); La Confessione di Giuseppe D’Angella, Simone D’Alessandro (Italia); La neve coprirà tutte le cose di Daniele Babbo (Italia); Memoir of a Veering Storm di Sofia Georgovassili (Grecia); Mesa para 3 di Álvaro G. Company, Meka Ribera (Spagna); No Trace di Serafim Orekhanov (Russia); Over Mij di Ali Asgari (Paesi Bassi); Same Old di Lloyd Lee Choi (Stati Uniti); Split Ends di Alireza Kazemipour (Iran); Stylo Rouge di Abdou El Mesnaoui Nassib (Marocco); Tula di Bea de Silva (Spagna); Un’ora sola di Serena Corvaglia (Italia).
Per la sezione Animazione abbiamo 6 candidati vincitori:
Amarradas di Carmen Córdoba González (Spagna); Do we have a chance? di Valentina Galdi (Italia); Footsteps on the wind di Maya Sanbar (Regno Unito); Matapacos di Karla Riebartsch, Lion Durst (Germania); Rest in Piece di Antoine Antabi (Francia); Shine on Us di Shang-Yan Jiang (Taiwan).
I documentari, nella categoria DOC10, saranno i 3 seguenti:
Il peso della memoria di Asia Solfanelli, Matteo Bossoletti (Italia); La traversata della formica di Claudio Emmolo (Italia); Murmur di Katharina Pichler (Austria).
Infine, i 2 Visti da Vicino:
Bolle di Andrea Rampini (Italia); Essere Idea di Francesco Bortone (Italia).
Vi aspettiamo dal 27 marzo all’1 aprile, con tanti ospiti e sorprese. Non fatevelo raccontare!
Preparations are in full swing for the new edition of Dieciminuti Film Festival.
Throughout the past 18 years, we have received more than 14,000 short films from all over the world. We have had the honor of meeting outstanding artists and the possibility to get closer to many different cultures. Each edition of DFF is an opportunity for personal growth and enrichment.
In that regard, we are proud to say that DFF18 was as successful as the previous editions. Over the past few months, we have received 587 short films from 51 countries, a true testament of the international character of the Festival. A lot of care and attention were dedicated to selecting the nominees, and we are now ready to announce the short films that will make this year’s DFF!
Five categories will be presented this year, as the category Visti da Vicino (Seen up close), dedicated to local filmmakers, is back.
The Official Selection includes 12 short films up to 10 minutes:
48 Gradi by Andrea Di Iorio (Italy); Before Heaven by Ahmad Heydarian (Iran); Bergie by Dian Weys (South Africa); Gravedigger by Kevin Ó Flatharta (Ireland); Hydra by Vladimir Bolgov and Velimir Rusakov (Russia); Katvoman by Hadi Shebaini (Iran); Kids Games by Bernabé Rico (Spain); Natìa by Roberta Spagnuolo (Italy); Old Tricks by Viktor Ivanov and Edoardo Pasquini (Bulgaria); Ponche de Huevo by Javier San Román (Spain); Rustling by Tom Furniss (New Zealand); Un Paradis pour les Abeilles by Simon Garez (Canada).
The Extralarge category, for short films up to 15 minutes, this year includes 15 titles:
Attraction by Radik Kudoyarov (UK); Delivery to Hell by Mickaël Draï (France); Don vs Lightning by Big Red Button (UK); Killing Ourselves by Maya Yadlin (Israel); La Confessione by Giuseppe D’Angella and Simone D’Alessandro (Italy); La neve coprirà tutte le cose by Daniele Babbo (Italy); Memoir of a Veering Storm by Sofia Georgovassili (Greece); Mesa para 3 by Álvaro G. Company and Meka Ribera (Spain); No Trace by Serafim Orekhanov (Russia); Over Mij by Ali Asgari (Netherlands); Same Old by Lloyd Lee Choi (USA); Split Ends by Alireza Kazemipour (Iran); Stylo Rouge by Abdou El Mesnaoui Nassib (Morocco); Tula by Bea de Silva (Spain); Un’ora sola by Serena Corvaglia (Italy).
The 6 nominees for the Animation category are:
Amarradas by Carmen Córdoba González (Spain); Do we have a chance? by Valentina Galdi (Italy); Footsteps on the wind by Maya Sanbar (UK); Matapacos by Karla Riebartsch and Lion Durst (Germany); Rest in Piece by Antoine Antabi (France); Shine on Us by Shang-Yan Jiang (Taiwan).
3 documentaries have been nominated in the DOC10 category:
Il peso della memoria by Asia Solfanelli and Matteo Bossoletti (Italy); La traversata della formica by Claudio Emmolo (Italy); Murmur by Katharina Pichler (Austria).
Lastly, the two candidates of the Visti da Vicino category are:
Bolle by Andrea Rampini (Italy); Essere Idea by Francesco Bortone (Italy).We look forward to seeing you from March 27th to April 1st with many guests and surprises! Don’t miss it!
I PRESIDENTI DI GIURIA DEL DFF 18
Il DFF sta per tornare, e, dopo avervi svelato le date del festival e il tema di questa diciottesima edizione, siamo pronti a rivelarvi chi sarà a capo della giuria delle due sezioni e a darvi qualche informazione in più sui nostri due presidenti.
Siamo orgogliosi di avere la regista e scrittrice iraniana Sonia K. Hadad come Presidente di giuria della Selezione Ufficiale del DFF. Hadad nasce a Teheran, dove inizia la sua carriera nel teatro e consegue la laurea in “Dramatic Literature and Theatre” presso l’Università di Tehran. Dopo essersi trasferita negli Stati Uniti per continuare gli studi, Hadad scopre la passione per il cinema, in particolare per il cortometraggio, un mezzo attraverso cui vuole indagare gli aspetti più bui e inesplorati della vita umana. I suoi lavori comprendono “The Box” (2016), “Personal” (2017) e “Exam” (2019), con il quale nel 2020 è in gara al DFF 15 e vince il Gran Premio della Giuria Ufficiale nella sezione Extralarge. Il corto vince anche numerosi premi internazionali, tra cui “Best Live Action Short” ai premi AFI 2019, che ha permesso alla regista di qualificarsi agli Oscar.
Diamo anche il bentornato a Seyed Moslem Tabatabaei, già vincitore del DFF nel 2012 nella categoria Animazioni, che quest’anno ha accettato di rivestire il ruolo di Presidente di giuria della stessa categoria Animazioni. Artista multidisciplinare con un background nel campo dell’architettura e della fotografia, Tabatabaei, iraniano di nascita, consegue il Master in Animazione presso la Tehran University of Art, realizzando come parte del progetto di laurea il corto “Light Sight” (2017), con cui vince il DFF e centinaia di altri premi in festival internazionali. Tabatabaei oggi vive e lavora a Montreal, dove ha conseguito un secondo Master in Design, e continua a esplorare nuove forme di storytelling attraverso l’uso del 3D e della realtà virtuale.
Non ci resta che augurare a Sonia e Seyed buon lavoro, augurandoci anche che la loro presenza al DFF contribuisca a lanciare un segnale positivo di cooperazione e solidarietà internazionale in un momento storico così delicato e importante, a cui speriamo – nel nostro piccolo – di poter contribuire.
DFF18 JURY PRESIDENTS
DFF is around the corner, and after having revealed the dates and theme of this 18th edition of the Festival, we are ready to reveal the lucky names who will chair the two juries and tell you more about them.
We are proud to have Iranian director and writer Sonia K. Hadad as Jury President for the Official Selection. Hadad was born in Tehran, where she began her career in theater and graduated in Dramatic Literature and Theatre from Tehran University. After moving to the United States to continue her studies, Hadad discovered her passion for cinema and for short films in particular, through which she wanted to explore the darkest and most obscure aspects of human life. Her works include The Box (2016), Personal (2017) and Exam (2019), winner of the Best Short Film award for the Extralarge category at DFF15 in 2020. Exam also won several international awards, including Best Live Action Short at the AFI Awards 2019, that won the director an Oscar nomination.
To complete the picture, we are excited to welcome back Seyed Moslem Tabatabaei, former winner of the Best Animation award here at DFF in 2012, who this year has stepped up to the role of Jury President for the Animations category. A multidisciplinary artist with a background in architecture and photography, the Iranian director attained his Master’s Degree in Animation from the Tehran University of Art. The short film Light Sight (2017) formed part of his graduation project, and ended up winning him a number of awards here at DFF and other international festivals. Tabatabaei is now living and working in Montreal, where he obtained a second Master’s Degree in Design, and continues to explore new forms of storytelling through the use of 3D and virtual reality.
As Sonia and Seyed settle into their roles, we wish them the best of luck, and hope that their participation at DFF will strengthen our message of international cooperation and solidarity at such important and delicate moment in history which we hope to positively contribute to with our Festival.
DFF18 “My Generation”: Un festival per tutte le generazioni
Diciotto anni. Tanti per chi non li ha ancora compiuti, pochi per chi li ha superati già da un po’, ma sicuramente l’età giusta nell’istante in cui, spegnendo le candeline, respiri il profumo inebriante delle possibilità che ti si dispiegano davanti, dei desideri che puoi realizzare, delle opportunità che puoi cogliere.
Compiere diciotto anni è un traguardo importante, ma, come tutti i traguardi, porta con sé un carico di responsabilità e aspettative che lo rende anche un momento delicato e difficile: il passaggio all’età adulta significa diventare padroni delle proprie scelte, con tutte le responsabilità e conseguenze che queste comportano, senza la protezione dell’infanzia. E significa avere la possibilità di sbagliare, perché anche quella ci rende grandi, e anzi, ci unisce tutti, indipendentemente dalla nostra età e dalla nostra esperienza.
Il Dieciminuti quest’anno spegne le sue diciotto candeline, e in occasione di questo simbolico passaggio generazionale, il tema di quest’anno è proprio My Generation, un filo conduttore con il quale vogliamo includere e connettere tutte le generazioni che il festival lo fanno e lo vivono, da quella sua coetanea a quelle più grandi e quelle che l’hanno preceduta, per raccontare le cose che ci accomunano e quelle che ci differenziano, ma che, tutto sommato, ci fanno grandi. E la nostra generazione, di tutti noi, è anche data dal periodo storico che stiamo vivendo, con tutte le sue contraddizioni, i suoi cambiamenti, le guerre e le rivoluzioni, che racconteremo attraverso prospettive e punti di vista diversi che riflettono, ognuno con le proprie immagini e il suo stile, il mondo in cui viviamo.
Passato, presente e futuro sono i tre pilastri fondamentali che sostengono il lavoro di quest’edizione. Arrivare a diciotto candeline è un traguardo che ci rende giovani e allo stesso tempo un po’ più vecchi: si arriva a diciott’anni già con un proprio bagaglio di esperienze, che guida i primi passi verso l’età adulta, con il timore di sbagliare ma anche la voglia di fare e sperimentare cose nuove. E’ lo stesso augurio che ci facciamo per questa edizione del DFF, quello di continuare a imparare e a crescere, e di coinvolgere tutte le generazioni in un percorso di condivisione e di scoperte verso nuovi e inaspettati orizzonti.
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18-year-old. A lot of years for those who are younger, a few for those who have been over it for a while, but definitely the right age when, as you blow out the candles, you breathe in the heady scent of the possibilities that unfold before you, the desires you can fulfill, the opportunities you can seize.
Turning eighteen is an important milestone, but, like all milestones, it brings with it a load of responsibilities and expectations that also makes it a delicate and difficult time: the transition to adulthood means becoming the master of your own choices, with all the responsibilities and consequences these entail, without the protection of childhood. It also means having the chance to make mistakes, because that too makes us grown-ups, and indeed unites us all, regardless of our age and experience.
DFF blows out its eighteen candles this year, and on the occasion of this symbolic coming-of-age, this year’s theme is precisely My Generation, a thread with which we want to include and connect all the generations that make and live the festival, from the one of its same age to the older ones and those who came before them, to tell about the things that unite us and those that differentiate us, but which make us great as well. And our generation is also the child of the historical period we are living in, with its contradictions and changes, the wars and revolutions, which we will tell through different perspectives and points of view that reflect, each with its own images and style, the world we live in.
Past, present and future are the three main pillars that support the work of this edition. Reaching 18 candles is a milestone that makes us young and at the same time a little older: we turn 18 with our own baggage of experiences, guiding our first steps into adulthood, with the fear of making mistakes but also the desire to do and experience new things. This is the same wish we make for this edition of DFF, that of continuing to learn and grow, and of involving all generations in a journey of sharing and discovering new and unexpected horizons.
DFF18, il festival torna e diventa grande
Marzo è iniziato da poco e, con la proverbiale imprevedibilità che lo caratterizza, il suo arrivo porta con sé i primi sentori di primavera. Una stagione di rinnovi, di rinascite e di nuovi (e vecchi) amori. Quale migliore periodo dell’anno per salutare il ritorno del nostro Dieciminuti Film Festival?
Non siamo mai andati in letargo, anzi, per un anno intero abbiamo lavorato per preparare la diciottesima edizione del DFF, ma – come spesso avviene in questi casi – si tratta di un lavoro che si svolge ‘dietro le quinte’, un lavoro di squadra, fatto di incontri, chiamate e riunioni, dialoghi e confronti, per preparare al meglio un’edizione nuova da presentare al pubblico, ricca di proiezioni, eventi, incontri e ospiti d’eccezione. E dopo un anno di preparativi, siamo pronti a fare capolino di nuovo dalla nostra tana, per annunciarvi ufficialmente che la diciottesima edizione del Dieciminuti Film Festival torna dal 27 Marzo al 1 Aprile nella storica cornice del Cinema Teatro Antares di Ceccano.
Anche quest’anno, il cinema è protagonista. Dall’apertura del bando ci sono arrivati cortometraggi da ogni angolo del mondo, dall’Africa all’Oceania, passando per Europa, Asia e America, per un totale di 587 lavori provenienti da ben 51 Paesi, un numero che riportiamo per testimoniare l’approccio internazionale e multiculturale di un festival che ha le sue radici in una piccola città della Ciociaria, ma che si rivolge a cineasti e cinefili di ogni parte del mondo.
La passione per il cinema, quindi, caratterizzerà anche quest’edizione, ricca di produzioni di qualità e storie avvincenti raccontate attraverso il cortometraggio, una scelta cinematografica spesso sottovalutata ma ricca di potenzialità. Ma oltre alle proiezioni in sala e al concorso, un palinsesto ricco di ospiti, incontri ed eventi arricchirà la programmazione, facendo del DFF18 un evento per tutti.
Tra cinema, ospiti e soprese, il DFF compie il suo diciottesimo anno di età, ed è pronto a darvi il benvenuto – o il bentornato – per festeggiare insieme.
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DFF18, THE FESTIVAL COMES BACK AND GROWS BIG
March has only just begun, bringing with it the volatility proverbs traditionally attribute to it and the first hints of spring – a season of renewal and rebirth, of new and old loves. What better time of the year to greet the return of our Dieciminuti Film Festival?
We have never gone into hibernation, on the contrary, we have been working all year long to prepare the 18th edition of DFF, but – as it often happens in these cases – it is a work that takes place “behind the scenes”, a team effort, made up of meetings, calls and conversations, dialogues and exchange of ideas, to prepare in the best possible way a new edition to present to the public, full of screenings, events and special guests. And after a year of preparations, we are ready to peep out of our lair to make the official announcement: the 18th edition of Dieciminuti Film Festival returns from March 27 to April 1 in the historic setting of the Cinema Teatro Antares in Ceccano.
Once again this year, cinema takes centre stage. Since the opening of the call for entries, we have received short films from every corner of the world, from Africa to Oceania, passing through Europe, Asia and America, for a total of 587 works from 51 countries, a number we report to testify to the international and multicultural approach of a festival that has its roots in a small city of the Italian region of Ciociaria, but which addresses filmmakers and film lovers from all over the world.
Passion for cinema, therefore, will also mark this edition, rich in quality productions and compelling stories told through the form of the short film, a cinematic choice often underestimated but full of potential. In addition to the film screenings and the Competition, a schedule full of guests, meetings and events will enrich the festival programme, making DFF18 an event for everyone.
Amidst cinema, guests and surprises, DFF turns 18, and is ready to greet you – or welcome you back – to celebrate together.
I vincitori della diciassettesima edizione del DFF
Si è conclusa la diciassettesima edizione del Dieciminuti Film Festival. Il nostro ritorno a casa, al Cinema Teatro Antares, è stato un successo e la felicità del vedere la sala piena è stata un’emozione grandissima. I cortometraggi che hanno conquistato l’ambito Ercole del DFF? Ve li sveliamo subito!
Miglior film (Official Selection): Work it class!, di Pol Diggler (Spain)
Miglior film (Extralarge): Big, di Daniele Pini (Italy)
Miglior film (Animazioni): Roberto, di Carmen Córdoba González (Spain)
Miglior documentario (Doc10): A deer falling into the sea, di Marco Huertas (Spain)
Miglior attrice: Rita Abela per Big (Italy)
Miglior attore: Alexander Petrov per Angel (Russia)
Miglior sceneggiatura: Votamos, di Santiago Requejo Lopez-Mateos (Spain)
Miglior fotografia: Li Dongjun per Hair Tie, Egg, Homework Books di Runxiao Luo (China)
Miglior montaggio: Sil Van De Woerd per Mirage (Netherlands)
Miglior Colonna Sonora: Vitaly Zavadskky per Mirage (Netherlands)
Gran Premio della Giuria: Descente, di Mehdi Fikri (France)
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The 17th edition of the Dieciminuti Film Festival has come to an end. Our homecoming at the Antares Cinema was a success, it was amazing to see so many people take part in the event. Let’s have a look at the short films that earned themselves the coveted award:
Best Film (Official Selection): Work it class!, by Pol Diggler (Spain)
Best Film (Extralarge): Big, by Daniele Pini (Italy)
Best Film (Animations): Roberto, by Carmen Córdoba González (Spain)
Best Documentary (Doc10): A deer falling into the sea, by Marco Huertas (Spain)
Best Actress: Rita Abela for Big (Italy)
Best Actor: Alexander Petrov for Angel (Russia)
Best Screenplay: Votamos, by Santiago Requejo Lopez-Mateos (Spain)
Best Cinematography: Li Dongjun for Hair Tie, Egg, Homework Books, by Runxiao Luo (China)
Best Editing: Sil Van De Woerd for Mirage (Netherlands)
Best Soundtrack: Vitaly Zavadskky for Mirage (Netherlands)
Special Mention of the Jury: Descente, by Mehdi Fikri (France)
Tornano gli incontri di Futurama, fiore all’occhiello del DFF
Da anni, ormai, dire Dieciminuti Film Festival equivale a dire FUTURAMA! Per la17esima edizione del festival internazionale del cinema breve, quindi, accanto alla rassegna sempre ricca e bella da godersi, la direzione artistica del DFF, ha affiancato un altrettanto ricco programma dedicato alla promozione della cultura e della formazione cinematografica.
Così come era stato per la Dieciminuti Academy (spazio formativo dedicato al cinema, alla fotografia, alla scrittura creativa e all’organizzazione di eventi culturali) che tanto è riuscita a fare in termini di orientamento e occupazione professionale per molti giovani del territorio provinciale, allo stesso modo la striscia di FUTURAMA si offre al pubblico con l’obiettivo di coinvolgere i ragazzi in una serie di incontri educativi che guardano in prospettiva ad attività lavorative nel mondo del cinema.
Quest’anno, inoltre, in linea con la voglia di tornare a vivere pienamente gli spazi culturali, FUTURAMA si allarga non solo alle scuole di ogni ordine e grado ma anche alle famiglie dei partecipanti e permettere, così, una condivisione dei momenti formativi più viva e arricchita.
Lo faremo il 29 marzo con Daniele Occhipinti, professionista affermato che si sta facendo notare nel “Project Management” di prodotti cinematografici, televisivi e web.
Il 30 marzo saranno, poi, i maestri del doppiaggio Giorgio Borghetti e Andrea Walts i protagonisti del pomeriggio Futurama.
Il 31 marzo, invece, sul palco dell’Antares salirà Luca Apolito: regista, sceneggiatore italiano che da più di 15 anni lavora nello staff del Giffoni Film Festival e con lui ci sarà anche una delegazione del Giffoni Hub di Ceccano per allargare il confronto sulla fruizione di materiale audiovisivo da parte dei ragazzi.
Chiuderà gli incontri di FUTURAMA, nel pomeriggio del 2 aprile Vladan Radovic, tra i più importanti direttori della fotografia del cinema italiano. Ha firmato opere, tra gli altri, di Marco Bellocchio, Paolo Virzì, Sidney Sibilia e Matteo Rovere.
Tutti gli incontri si svolgeranno al cinema teatro Antares tra le 16 e le 18 (ingresso libero e muniti di super greenpass che verrà controllato all’ingresso), la partecipazione dovrà essere comunicata via mail entro il 28 marzo all’indirizzo info@dieciminuti.it.
Il festival per la Pace
Quelli che stiamo vivendo sono giorni difficili che si aggiungono ad anni passati in maniera altrettanto complicata.
Dopo la pandemia, il conflitto scatenatosi in Europa ha gettato un buio definitivo sugli equilibri del mondo intero. Non abbiamo, ahinoi, mezzi per debellare la ferocia della guerra, ma come umani ed esseri empatici abbiamo il dovere di contribuire a rafforzare l’idea di pace, senza mai sottovalutare la potenza solidale dei gesti simbolici.
Così abbiamo deciso di dedicare alcuni spazi del DFF a persone, eventi e prodotti audiovisivi che hanno come comune denominatore il concetto di pace. Insomma, nel nostro piccolo vogliamo provare a sovrastare – anche solo per qualche attimo – il rumore assordante delle logiche belliche. Come? A colpi di parole e musica.
Iniziamo lunedì 28 marzo con Paolo Martino, regista frusinate che racconterà al nostro pubblico le esperienze vissute durante la realizzazione di decine di reportage, servizi e articoli sul tema dei rifugiati di guerra. Come quando nel 2010 interruppe la lavorazione di un documentario in Caucaso per seguire la grande rotta dei viaggiatori che dall’Asia centrale portava al cuore d’Europa.
Martedì 29 fermeremo le nostre abituali proiezioni per unirci sotto le note della Movie Brass & Friends, ensemble musicale composta da Fabrizio Lucchetti (trombone), Nicolò Pulcini (tromba), Massimiliano Malizia (tromba), Daniele Liburdi (corno), Antonello Bottoni (basso tuba), Riccardo Tiberia (pianoforte) e Francesco Ruggeri (percussioni). Ospitato dalla Collegiata di San Giovanni Battista a Ceccano, l’evento – organizzato in collaborazione con l’Unità Pastorale Ceccano Centro e la Curia Vescovile di Frosinone-Veroli-Ferentino – vedrà protagonisti i brani di Ennio Morricone, Nino Rota e Nicola Piovani. In un luogo che si pone come emblema assoluto dei luoghi di pace, noi – insieme alla musica – diremo no alla guerra.
Riprenderemo mercoledì 30 marzo quando sul palco dell’Antares salirà Refugees Welcome Italia, una organizzazione indipendente che promuove la mobilitazione dei cittadini per favorire l’inclusione sociale di rifugiati, rifugiate e di giovani migranti arrivati in Italia come minori soli non accompagnati. Persone animate da uno spirito solidale e da una sensibilità sociale straordinaria: un bene prezioso non solo per il nostro paese, ma per l’integrazione di culture differenti nel mondo intero.
DFF17, a Festival for Peace
We are living in difficult times and the last two years have been just as complicated. The war that broke out in Europe right after the pandemic cast a shadow over the world, disrupting its balance. Unfortunately, we have no means to end the war and its cruelty, but it’s our duty as human and empathetic beings to strengthen the concept of peace and to stress the power of supportive symbolic acts.
Accordingly, we have decided to dedicate some space to people, events and audiovisual products where the concept of peace is commonly shared. We want to overcome, in our own small way, the deafening noise of war, even just for a moment. How to do it? Through words and music.
On Monday 28th March the event program will kick off with an interview with director Paolo Martino, from Frosinone. He has produced dozens of news reports and articles about war refugees and he will share his experiences with the audience. By way of example, in 2010 he stopped filming a documentary in the Caucasus to follow the main migration route that took the refugees from Central Asia to the heart of Europe.
The screenings will be put on hold on Tuesday 29th March to get together under the notes of the Movie Bass & Friends, a musical ensemble which consists of Fabrizio Lucchetti (trombone), Nicolò Pulcini (trumpet), Massimiliano Malizia (trumpet), Daniele Liburdi (horn), Claudio Valente (bass tuba), Riccardo Tiberia (piano) and Francesco Ruggieri (drums). The concert is organized in collaboration with Unità Pastorale Ceccano Centro and Curia Vescovile of Frosinone-Veroli-Ferentino, and it will be hosted in the Church of San Giovanni Battista, located in Ceccano. It will feature pieces by Ennio Morricone, Nino Rota and Nicola Piovani. We will say no to war along with the music in a symbolic place of peace.
On Wednesday 30th March we will continue with our program at Cinema Antares. We will be hosting Refugees Welcome Italy, an independent organization that promotes the social inclusion of refugees, especially of unaccompanied minors in Italy. They are special people inspired by a unique sense of humanity and social responsibility. This trait is crucial to raise awareness not only in our country, but in the entire world, where cultures and identities should coexist in harmony.
Gli ospiti del DFF17
In questa 17esima edizione del Dieciminuti Film Festival ci saranno ospiti importanti che ci accompagneranno in un dialogo tra gli argomenti più vari: dai corti in gara, al mestiere del cinema, all’arte, fino ad arrivare ai temi di attualità, come – purtroppo – il conflitto in Ucraina.
Insomma, una serie di incontri – in programma dal 28 marzo al 2 aprile – da non perdere. Scopriamoli insieme!
Si parte lunedì 28 marzo con l’autore del corto in gara “Giovanni”, Marco Di Gerlando, che si soffermerà sui perché di questo cortometraggio e sulle tematiche di genere che lo riguardano. Autore originario di Genova, Di Gerlando con i suoi corti ha ottenuto svariate premiazioni, partecipando a numerosi festival, compreso il Giffoni.
Al centro di questa edizione ci sarà la volontà di approfondire quanto sta accadendo in Ucraina attraverso la serie di appuntamenti del DFF per la pace. Sempre lunedì 28 – tra una proiezione e l’altra – affronteremo la questione dei rifugiati, non come numeri, ma come persone costrette ad abbandonare il loro paese, la loro casa e spesso anche la loro famiglia a causa della guerra. Ce ne parlerà il documentarista Paolo Martino, regista originario di Frosinone che ha arricchito – e continua ad arricchire – il suo bagaglio culturale ed umano seguendo le difficili esistenze dei migranti.
Nella serata di mercoledì 30 marzo, il Cinema Antares ospiterà il secondo incontro del DFF per la pace. Protagoniste dell’appuntamento saranno – ancora una volta – le tematiche che ruotano attorno ai fenomeni migratori, stavolta con un focus verso l’accoglienza, intesa non solo come un dovere del cittadino, ma come un dovere umano. Ospite della serata sarà, infatti, l’organizzazione indipendente Refugees Welcome Italia che, dal 2015, si occupa di comunicare direttamente con i cittadini per favorire l’inclusione dei rifugiati all’interno del luogo d’accoglienza e della società che li ospita, soprattutto quando si ha a che fare con giovani migranti in fuga dal loro paese o con casi di minori non accompagnati.
Biagio Cacciola sarà il terzo ospite del DFF per la pace. Insieme al professore e filosofo, giovedì 31 parleremo di quanto sta accadendo in Ucraina attraverso il modo in cui i media riferiscono gli eventi, riflettendo sulle influenze culturali che il conflitto sta avendo su di noi. A partire dal sistema delle sanzioni come meccanismo per contrastare l’invasione pilotata da Putin, sono seguiti poi dei boicottaggi sul piano artistico e sportivo per colpire la Russia. I provvedimenti hanno colpito chi non ha apertamente denunciato la propria contrarietà all’invasione putiniana; decisione diffusa, ma che sul piano culturale ha portato ad episodi imbarazzanti e inquietanti come il caso del ciclo di lezioni su Dostoevskij inizialmente annullate, che lo scrittore Paolo Nori avrebbe dovuto tenere.
Il 2 aprile ospiteremo la regista, attrice e drammaturga Damiana Leone, che ci racconterà del suo spettacolo “Ninetta e le altre – Le marocchinate del ‘44”, vincitore del Premio Pirandello 2005 e del premio alla regia e alla drammaturgia del Festival “Chimere” di Amnesty International. La storia è quella di tre donne all’inizio degli anni Quaranta: il loro quieto vivere e le loro problematiche quotidiane sono interrotte bruscamente dalla Seconda Guerra Mondiale. Col passare degli anni, il conflitto diventa sempre più vicino, fino a colpire direttamente le tre protagoniste. La rappresentazione vuole anche porsi come un documento delle 20 mila donne che sono state violentate e brutalizzate durante la Seconda Guerra Mondiale, riflettendo anche su quanto sta passando la popolazione civile ucraina in quest’ultimo periodo.
Il programma del DFF17
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